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 Oopart:dalla preistoria a oggi

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MessaggioTitolo: Oopart:dalla preistoria a oggi   Oopart:dalla preistoria a oggi Icon_minitimeDom 3 Apr 2011 - 18:05

Oopart:dalla preistoria a oggi

In questo articolo parlerò di tutti gli Oopart più importanti dalla nascita dell'uomo ai giorni nostri.


Chi ha sparato all'uomo di Neanderthal?


Nel museo di storia naturale di Londra si trova uno scheletro di 38.000 anni fà, ritrovato in Zambia nel 1921, di un uomo di neanderthal. La caratteristica che rende famoso questo scheletro sarebbe un foro perfettamente rotondo sulla parete sinistra del teschio; stranamente attorno al foro non ci sono segni che indicono che la morte sia stata provocata da una lancia o un'altra arma.

La parete opposta del teschio è frantumata, come se la forza esplosa provenisse dall'interno; esperti forensi hanno dichiarato che un colpo di fucile soltanto poteva provocare quel foro.

Chi possedeva un fucile 38.000 anni fà ? Sicuramente non gli uomini delle caverne, forse un'altra civiltà più evoluta?

Un caso simile è citato dal giornalista Victor Louis dalla russia, che ha dichiarato che nel museo di paleontologia di mosca si trova un teschio perfettamente conservato di bisonte dalle lunghe corna rinvenuto nella Yakuzia orientale vissuto probabilmente tra i 30.000 e i 70.000 anni fà, esso presenta un foro rotondo in un lato del cranio che per alcuni studiosi è dovuto a un colpo di pallottola!





Le lampade di Dendera


Le lampade di Dendera sono dei geroglifici scoperti in un sito a circa 70 Km da Tebe, nel tempio di Dendera nel 1857 dall'archeologo Auguste Mariette. Sotto il tempio vennero ritrovate delle cripte con geroglifici incisi su lastre di pietra. Il tempio è databile di era tolemaica e romana risalente al XV sec. d.c.

Negli anni settanta la maggior parte delle lastre scomparirono per un furto, le rimanenti raffiguravano alcuni sacerdoti del tempio nell'atto di officiare riti intorno ad un oggetto, probabilmente un fiore di loto. Il gambo del fiore di loto è stato interpretato come un cavo elettrico di alimentazione; un sostegno che rappresenta parte della colonna dorsale del dio Osiride verrebbe invece interpretato come un avvolgimento elettrico e dei serpenti raffigurerebbero le serpentine che si trovano all'interno dei tubi di Crookes. Infine, un dio tiene in mano due pugnali, e questo viene interpretato come un segnale di pericolo che si troverebbe proprio in corrispondenza del punto in cui dal tubo di Crookes escono i raggi x.

Gli appassionati di archeologia misteriosa penserebbero che verrebe raffigurato nella lastra il dispositivo descritto. Questo congegno venne inventato dieci anni dopo proprio da Mariette, probabilmente ispirato dalle raffigurazioni nelle lastre.

Gli egittologi invece li interpretano come disegni che fanno parte della mitologia della creazione dal Dio Osiride, la raffigurazione rappresenterebbe la costruzione di due templi primordiali.




La colonna di ashoka



La colonna di ferro o di ashoka situata a Delhi è una colonna in ferro alta 7 metri e 21 centimetri dal peso di 6 tonnellate e di 41 centimetri di diametro, risalente almeno al 423 d.C. Non presenta ruggine nonostante sia rimasta esposta per 1600 anni al clima monsonico.è stato inserito nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.

Venne eretta probabilmente da Chandragupta II Vikramaditya. La colonna originariamente si sarebbe trovata in un luogo chiamato Vishnupadagiri ,la collina oggi viene identificata con Udayagiri, circa 50 chilometri a est di Bhopal.

La colonna nel suo luogo originario proiettava un'ombra, che al solstizio d'estate (21 giugno) cadeva nella direzione del piede di Anantasayain Vishnu (in uno dei pannelli che si trovano a Udayagiri).
La colonna riporta un'iscrizione secondo la quale essa venne costruita in onore di Vishnu e in memoria del re Chandragupta II.
La colonna deve la sua fama al fatto che per anni è stato ritenuto un OOPART a causa della resistenza per circa 1600 anni all'azione degli agenti atmosferici. Degli esperti dell'istituto indiano di teconologia con a capo il dottor R: Balasubramaniam hanno dimostrato che la resistenza di questo metallo è data dalla presenza di fosforo sulla superficie, dovuta a una tecnica di fusione degli artigiani del tempo. Il fosforo per catalisi avrebbe creato una pellicola protettiva di ferro,idrogeno e ossigeno di 5 centesimi di millimetro che protegge la colonna dall'azione dell'atmosfera.

La pila di Baghdad

Nel 1936, nel corso di scavi archeologici a Kuyut Rabbou'a, vicino a Baghdad, venne rinvenuto uno strano oggetto, databile alla civiltà Parta, nel secondo secolo avanti Cristo. L'oggetto consiste in un involucro di argilla gialla, a forma di vaso allungato, delle dimensioni di una mano, con un coperchio di asfalto. All'interno del vaso, retto dal tappo, vi è un cilindretto di rame, lungo 9 cm e largo 26 mm, chiuso anche all'altra estremità da un tappo di asfalto e, all'interno di questo, sempre retto dal tappo esterno, vi è una barra di ferro. L'allora direttore del Museo Iracheno di Baghdad, Wilhelm König, notò somiglianze con contenitori di papiri ritrovati in Seleucia. La sua somiglianza esteriore con una pila a carbone/zinco (le comuni pile a "torcia") portò König ad ipotizzare che potesse trattarsi di un generatore galvanico.
Secondo alcuni la pila servirebbe a produrre elettroplaccature in oro o oggetti galvanoplastica. Però non si hanno prove archeologiche di oggetti con elettroplaccature o galvanoplastica. Konig però dice che ancora alcuni artigiani iracheni utilizzano un processo simile:l'oggetto da dorare è immerso in una soluzione di sali cianidrici d'oro, in un vaso poroso immerso a sua volta in una soluzione di sale. La corrente necessaria viene generata dall'ossidazione di un pezzo di zinco immerso nell'acqua salata, e collegato elettricamente all'oggetto da dorare.
Altri sostengono invece che la "pila" veniva utilizzata per riti propiziatori o come contenitori per rotoli sacri e poi non sono stati rinvenuti fili di rame o sue rappresentazioni pe run uso elettrico dell'oggetto.
E poi se davvero è una pila, per i parti si sarebbe trattata di un'invenzione ineffciente per l'epoca che sarebbe stata scartata, senza il bisogno di tirare in ballo ufo o atlantidei, che sicuramente se avessero voluto insegnargli come costruire una pila avrebbe dato loro un oggetto meno primitivo.

Un jet dal sud america di 1000 anni fà

Nel 1954 il governo colombiano fece fare un tour a gran parte della sua collezione negli stati uniti: fra i reperti un oggetto in oro riproduceva un modello di aereo databile 1000 anni fà. Secondo gli studiosi l'oggetto non rappresenta nessun animale perchè, le ali sono rigide e a delta a superficie piatta e perpendicolare alle ali. In aggiunta al mistero, sulla parte sinistra del timone è rappresentata la lettera aramaica beth o B il che fà presupporre una creazione antecedente alla colombia ma proveniente dal medio oriente.

Volo nell'antico egitto

Nel 1898 uno strano oggetto alato fu rinvenuto nella tomba di Pa-di-lmen, a Saqqara, in Egitto, datato circa 200 a.C. La nascita dell'aviazione doveva ancora arrivare, quindi, l'oggetto fu semplicemente catalogato e mandato al Museo del Cairo, dove fu lasciato a impolverarsi ammucchiato con altri oggetti. Settanta anni dopo, il dottor Kahiil Messiha, archeologo ed egittologo, si rese conto che l'oggetto di Saqqara non era di certo la raffigurazione di un uccello.
Possedeva caratteristiche aerodinamiche che non appartenevano a nessun volatile, perciò convinse il ministero della cultura egiziana a indagare: è leggero e presenta ali dritte costruite aerodinamicamente. Una versione in larga scala avrebbe potuto trasportare carichi pesanti ma a velocità ridotta. Il mistero rimanente è la possibile fonte energetica.


Manufatti metallici di milioni di anni fà

Negli ultimi 30 anni i minatori della miniera d’argento di Wonderstone, in Sud Africa, hanno estratto dalla roccia diverse strane sfere di metallo, fino ad ora circa 200, che sono state analizzate all’università di Witwaterstand, Johannesburg, da eminenti professori di geologia.Le sfere metalliche somigliano a globi appiattiti di circa sette centimetri di diametro, di colore blu acciaio con riflessi rossastri e all’interno del metallo ci sono piccoli puntini di fibre bianche. Sono fatte di una lega di una lega di nichel e metallo non trovabile in natura di origine meteorica. Inoltre gli strati terreni dalle quali sono state estratte datano le sfere a 3 miliardi di anni fà. Infine il responsabile del museo presso le quali sono custodite, Roelf Marx afferma che esse periodicamente ruotano sul proprio asse.

Le pietre di ica

Le pietre di ica sono una collezzione di pietre andesite recanti incisioni di dinosauri e tecnologia avanzata, situate forse in una grotta sconosciuta e rese pubbliche dal medico peruviano Javier Cabrera Darquea. Nonostante alcuni sostengono che pietre simili siano state portate in spagna nel XVI secolo sono ormai considerate una bufala.
Il medico Javier Cabrera di avere ricevuto in dono nel 1966 da un contadino locale Basilio Uchuya una pietra raffigurante un pesce che secondo lui è estinto da tempi immemori. Il contadino sosteneva di averle raccolte dalla riva di un fiume in seguito a un alluvione. Nessuno sà esattamente il luogo di provenienza delle pietre tranne forse Cabrera.
Cabrera raccolse molte di queste pietre e le portò all'attenzione della comunità archeologica presentandole come una scoperta incredibile: le pietre raffiguravano uomini che combattevano con dinosauri, in altre uomini che guardavano il cielo con telescopi e uomini che operavano con avanzati strumenti chirurgici. Alcune pietre furono inviate in germania per esami al carbonio 14, perchè Cabrera affermava che le pietre sembravano più antiche dell'homo sapiens conosciuto.
Ushuya fù in seguito arrestato perchè accusato di vendere reperti archeologici appartenenti al governo peruviano e dichiarò di averli fabbricati lui stesso. Tra il 1973 e il 1977 Ushuya disse di avere copiato le immagini dai fumetti e dai libri, lo dimostrò con un trapano da dentista e disse di avere prodotto la patina cuocendo le pecore in feci di mucca. Le pietre di ica attitarono l'attenzione dei media quando Cabrera abbandonò il suo studio medico e aprì un museo in cui conservò tutte le pietre da lui ritrovate.
Nel 1998 un investitore spagnolo di nome Vincent Paris dopo quattro anni di studi attraverso microfotografie,dichiarò che le pietre di ica sono una bufala avendo rivelato tracce di pittura moderna e carta vetrata. E poi se anche fossero autentiche non si spiega come, visto che le pietre sono state ritrovate in un fiume non siano state erose dall'acqua e siano ancora perfettamente visibili le incisioni e i disegni.


I teschi di cristallo

Un teschio "vivente"è stato ritrovato da Frederick Mike Mitchell-Hedges, durante una esplorazione in Belize, nella città maya di Labaanatum; nel 1964 il teschio passa nelle mani di Frank Dorland, esperto di cristalli, che esegue dei test presso i laboratori della Hewlett-Packard a Santa Clara in California. Il teschio è stato scolpito lungo l'asse principale con una tecnica molto avanzata utilizzando l'asse di simmetria. Secondo Dorland il cristallo emette onde elettromagnetiche continuamente e questo stimola una parte dormiente del nostro cervello aprendoci a percezioni extra sensoriali.

Già nell'antichità diversi popoli usavano il cristallo nei loro riti e lo mettevano nei corpi dei defunti per aiutarli a passare oltre.
Anche il suo rinvenimento fu molto controverso ed è stato al centro di diversi dibattiti: secondo certe fonti, fu trovato nel 1927 da una diciassettenne, Anna, figlia adottiva dell’avventuriero e vagabondo F.A. Mitchell-Hodges, mentre scavava fra le rovine di Lubaantun, la “Città delle pietre cadute”, nelle giungle dell’Honduras britannico.
Dopo tre anni di scavi nell'antico sito archeologico maya, Anna (la figlia adottiva di Hedges) rinvenne un teschio di cristallo e a 8 metri di distanza 3 mesi dopo ritroveranno una mandibola che si incastra con il teschio. Hedges un fervente sostenitore della teoria atlantidea ha subito pensato che ci possa essere stata una connessione tra la civiltà maya e Atlantide.
Però il tipo di cristallo di cui è composto il teschio non può essere datato con sistemi convenzionali, ma gli esperti che l'hanno esaminato hanno affermato che il teschio è il frutto di 300 anni di lavorazione di abili artigiani. Il mistero divenne più fitto quando trovando la mandibola e congiungendola al teschio esso appariva proprio come un teschio normale; per questo alcuni hanno avanzato l'ipotesi che il teschio poteva essere usato come un oracolo durante divinazioni o riti.
Coloro che hanno avuto un contatto prolungato col teschio riferiscono di essere stati soggetti a esperienze extra sensoriali come: il sentire odori eterei e particolari suoni, o le apparizioni di spettri.
Però è certo che sul teschio non grava nessuna maledizione dato che Hedges è scampato a una decina di tentati omicidi.
Prima di morire, il 12 giugno 1949, lasciò scritto nel suo testamento che il teschio doveva essere assolutamente consegnato alla figlia adottiva, che lo aveva trovato.

Il computer di Antikithera
Pochi giorni prima della domenica di Pasqua del 1900 alcuni subacquei greci della piccola isola di
Antikythera scoprirono il relitto di un'antica nave piena di statue di marmo e bronzo e artefatti vari, datati tra l' 85 e il 50 a.C.
Tra i reperti spiccava un frammento informe di bronzo corroso e legno marcio che fu mandato insieme agli altri oggetti al Museo nazionale di Atene per ulteriori studi.
I frammenti di legno, nell'asciugarsi si spaccarono, rivelando al loro interno lo schema di una serie di ingranaggi simili a quelli di un moderno orologio.
Nel 1958 il dottor Derek J. De Solla Price riusci' a ricostruire con successo l'aspetto e l'impiego della
macchina.
Il sistema di rotelle calcolava i movimenti annuali del Sole e della Luna e si poteva muovere facilmente da dietro a qualsiasi velocità.
L'apparecchio quindi non era un orologio, ma piu' verosimilmente una sorta di calcolatore, che poteva mostrare le posizioni passate, presenti e future del cielo.

Poco prima della Pasqua del 1900, dei pescatori di spugna greci capitanati da Demetrios Condos si imbattè in una tempesta, e la nave andò alla deriva. Il capitano decise che se volevano sfuggire alla tempesta dovevano arrivare oltre l'isola Andikithira.
L'uragano imperversò per una settimana e il capitano per tenere occupati i suoi uomini li fece tuffare a raccogliere spugne. Il suo uomo migliore Elias Stadiatis dopo essersi immerso a una profondità di 30 m risalì scioccato borbottando di "donne nude e cavalli" il capitano incuriosito decise di scendere a verificare, e li vi trovò il relitto di una nave naufragata intorno all'80 d.c. con un prezioso carico di statue e reperti antichi.
Alla fine di novembre di quell'anno il governo greco decise di organizzare il recupero del relitto ma data l'allora arretratezza delle tecniche subacque un uomo morì e due vennero feriti. Alla fine tutti reperti vennero trasportati al museo archeologico nazionale di atene e lì esaminati. Fù lì che un archeologo Valerio Stais scoprì un reperto di enorme importanza; un meccanismo in bronzo somigliante a un orologio al quale fù dato il nome di Meccanismo di Antikithera databile al 77 a.c. con un iscrizione del I sec. a.c.
Nel 1902, Stais diede l’annuncio della sua scoperta: egli sosteneva che si trattasse di un antico congegno astronomico greco. La cosa provocò delle controversie, che rimasero irrisolte per quasi 70 anni. Infatti, gli storici avevano pensato, in un primo tempo, che l’esistenza di un meccanismo così complesso fosse impossibile, e che gli antichi Greci, nonostante il loro brillante ingegno matematico, non possedessero in pratica la minima tecnologia meccanica. Ciò era dovuto in parte alla loro dipendenza dagli schiavi e in parte alla pessima considerazione in cui tenevano le occupazioni meccaniche. Ora, tuttavia, la scoperta del meccanismo di Andikithira — la prima grande scoperta dell’archeologia subacquea — sembrava mettere fine a tanto discredito. Ciononostante, bisognava ancora stabilirne lo scopo e la funzione, e gli anni successivi videro spuntar fuori tutta una serie di teorie. Si pensò che il meccanismo, che era grande circa la metà di una macchina per scrivere portatile, fosse un astrolabio, uno strumento usato dai naviganti per misurare l’altezza angolare di un corpo celeste sull’orizzonte. Alcuni pensarono che potesse trattarsi di un piccolo planetario, sul genere di quelli che si diceva facesse il matematico Archimede: altri sostenevano ch’era troppo complicato per essere sia l’uno sia l’altro. Alcuni accademici più conservatori insinuarono addirittura che fosse stato buttato in mare da qualche altra nave di passaggio sopra il relitto, secoli dopo.
Nel 1975 il mistero del meccanismo di Antikithera fù risolto da Derek De Dolla Price dell'università di Yale: lui con la collaborazione della commissione greca per l’energia atomica, e, con l’uso dei raggi gamma, aveva potuto, dai frammenti, studiare il sistema interno del meccanismo, che comprendeva più di 30 ingranaggi in bronzo. Era un meccanismo, affermò lo studioso, realizzato intorno all’87 A. C, che serviva a calcolare i movimenti del Sole, della Luna e dei pianeti. L'importanza del congegno equivaleva alla scoperta di un aereo a reazione nella tomba di Tutankamon. Per questo alcuni ipotizzarono che il congengo fosse il frutto di una tecnologia aliena.

Il meccanismo di Andikithira (o Anticitera), chiamato anche il calcolatore di Rodi, era una specie di computer a ruote per calcolare i movimenti degli astri. Probabilmente venne costruito da un discepolo del filosofo Posidonio di Rodi, verso l’87 a.C. Oppure avrebbe potuto essere opera dell’astronomo, matematico e filosofo Gemino, contemporaneo di Posidonio.
Il meccanismo simulava meccanicamente i movimenti dei corpi celesti, in un’epoca in cui molti Greci credevano ancora che la Terra fosse un disco circolare sostenuto da un immenso oceano, sopra al quale c’era l’emisferica coppa del cielo. Si credeva che i pianeti e la Luna si muovessero lungo certi piani geometrici. Lo scopo del meccanismo era di riprodurre meccanicamente i loro movimenti, senza bisogno di laboriosi calcoli.
Alcuni studiosi sostengono che il meccanismo fosse usato soprattutto dagli astrologi i quali desiderosi di sapere le posizioni degli astri nel cielo, lo usavano per prevedere il futuro. La raffinatezza dell'oggetto è davvero straordinaria se si pone a confronto con gli strumenti astrologici del tempo.


Petradox o Enigmalito, l'ultimo Oopart

Petradox o enigmalito si chiama l'ultimo oopart, il più recente trovato. Il frutto della scoperta sarebbe uno strano oggetto incorporato nella pietra simile a una spina elettrica con tre prese. La roccia nella quale è inglobato è di quarzo e di mica.
John J. Williams, un ex veterano di guerra ed esploratore del New Mexico ha trovato nel 1998 negli Stati Uniti, in un territorio lontano da grandi città tra le montagne che però lo scopritore non vuole rivelare.
William dichiara di essere un appassionato di enigmi e misteri. I risultati della ricerca sullo strano oggetto confermano che non è stato incollato con alcuna sostanza, ma che letteralmente inglobato alla roccia o da energia termica o da enormi pressioni. L'età è stata stimata a 100.000 anni ma un amico geologo di Williams lo mette a 55.000 anni.
Il suo aspetto è simile a un modello elettronico connettore XLR, con i loro tre gambe in metallo di circa 3 mm. lungo, perfettamente posizionato nel suo delta e riconoscibile sul viso una serie di sferico 8 millimetri di diametro, composto di materiale biancastro Agune come ceramica o porcellana. Tuttavia, quando si cerca in dettaglio lo scopo è evidente che la sua somiglianza con il connettore XLR è solo apparente.
La X-ray analisi ha dimostrato che, verso l'interno di questa pietra è del 6,1 cm. lungo da 3.8 cm. di larghezza e 2,2 di altezza, lo strano oggetto si trova in una struttura complessa all'interno di una cavità più profonda, forme arrotondate.
Un dettaglio importante è che la stessa forza che ha modellato la pietra ha anche eroso le gambe del misterioso oggetto che se trattandosi di un eventuale falso,i creatori hanno perseguito questo effetto di usura.Williams ha messo l'oggetto a disposizione di qualunque scienziato sia interessato a studiarlo.Ma quasi nessuno lo ha fatto perché hanno vi sono molti dubbi sull'autenticità, non solo perchè il proprietario rifiuta di rivelare l'esatta ubicazione della sua scoperta, ma anche per aver messo in vendita CD-ROM tramite la sua caotico sito web all 'indirizzo www.tsc-global.com riguardante l'oggetto speculandoci enormemente. Inoltre, genera sospetto che Williams si occupi nella sua zona di prodotti elettronici. Tuttavia ci sono prove a favore della credibilità di Williams, lui non vuole divulgare l'esatta ubicazione del sito perchè prima vuole aspettare che diventi area protetta. Infine se l'oggetto è poco conosciuto è per la mancanza di interesse tra gli scienziati su questo argomento, e l'autenticità dell'oggetto e l'onesta di Williams sono date dal suo invito a svolgere analisi che però stranamente non è stato accettato.

Alcuni oopart sono davvero oggetti misteriosi fuori dal tempo che forse non avranno mai spiegazione: come lo scheletro dell'uomo di neanderthal, le sfere metalliche o i magnifici teschi di cristallo ma alcuni di loro testimoniano i resti di civiltà dimenticate nel tempo di cui oggi se ne ritrovano frammenti che ci danno la prova di una loro possibile esistenza.


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