Se il professor Erlingsson avrà invidiabili conoscenze geologiche e geografiche che mi mancano, sono certo che tuttavia che non conosca i testi da cui prende le sue informazioni.
Il Crizia di Platone dice chiaramente che oggi (al tempo in cui è stato scritto, circa 360 a.C., ma anche oggi, siccome non ci sono stati diluvi universali di mezzo) di Atlantide non rimane che un mucchio di fango. L'Irlanda invece è un'isola, e bella grande. Poi, ancora secondo Platone, Atlantide aveva una montagna al centro di cui il geologo non accenna, forse perché l'Irlanda non presenta monti di quelle dimensioni al centro dell'isola.
Platone racconta che Atlantide esisteva qualcosa come 7000 anni prima che il dialogo venisse scritto. Gli storici ci dicono che l'Irlanda era abitata dal 7000 a.C., anno più anno meno, da un popolo di agricoltori chiamato proto-Gaeli, i quali parlavano una lingua che verrà definita dai linguisti come Irlandese Primitivo, ma che tuttavia si riferisce ad un linguaggio di cui abbiamo testimonianza solo qualche secolo prima di Cristo. Esso è una lingua indoeuropea (il che non è una scoperta sensazionale, come l'articolo sembra voler suggerire...), ma che deriva dal ceppo celtico e non sanscrito. Le somiglianze grammaticali o sintattiche ci sono, ma non si tratta in alcun modo della stessa lingua o di lingue vicine come potrebbero essere lo svedese e il danese. E poi, dove sono le prove di questa somiglianza linguistica? Vengono citati un paio di studiosi, ma non c'è alcun esempio. Inoltre non mi fiderei di un libro che si chiama "Enciclopedia della Massoneria" per le mie ricerche filologiche.
Completamente assurda è poi la connessione, agli occhi di questo ricercatore evidentemente lampante ma per me ridicola, che il Leone Rosso scozzese derivi da una parola ibrida di ebraico e latino inventata da Tolomeo, che scriveva in greco. Mmm...
L'ultima critica lampante che mi viene in mente non riguarda la tesi in sé quanto il mezzo attraverso cui viene trasmessa. Il sito contiene, infatti, articoli su teoria del complotto, Illuminati e UFO. Vi farei notare come si concluda con il solito format del "informazioni segrete e occultate per millenni che noi cerchiamo di divulgare": si trasforma nel solito teorico del complotto con la verità in mano, per nulla scientifico, senza arte né parte. Tra gli articoli consigliati leggo avvertimenti su come sopravvivere ad una catastrofe, teorie paranoiche sul fatto che i servizi segreti ci spiino attraverso google, le frequenze HAARP che fanno diventare pazza la gente, un UFO crash negli Stati Uniti, guarire dal cancro in una settimana, ecc. Insomma, il genere di informazione che qualunque persona con senso critico leggerebbe con moooolta attenzione.
Infine, tornando alla tesi principale, il geologo in questione non conosce per nulla né il Crizia né il Timeo, come tutti coloro che nei secoli hanno cercato di trovare Atlantide senza capire il significato profondo ed allegorico che questo racconto ha.
Tuttavia ci tornerò a breve, per ora è abbastanza.